M&A nell’e-commerce: Richemont e un’OPA da 2,7 miliardi di euro
di Francesca Clerici
Premessa
Una guerra per il dominio dell’e-commerce: è proprio in questo settore che le M&A hanno attirato gli interessi degli osservatori nell’ultimo periodo, con il 2017 che vede come protagoniste le più grandi acquisizioni di e-commerce di tutti i tempi. In particolare, Chewy.com, acquisita da PetSmart per 3,35 miliardi di dollari, batte il record precedente, detenuto da Jet.com, quando venne acquisita da Walmart per 3,30 miliardi di dollari. Il ritmo delle negoziazioni e transazioni legate al digital evidenzia come il valore delle imprese sia puramente basato su Internet, con la consapevolezza di ricercare nuovi modelli di business, innovazione tecnologica e una spinta al digitale. L’espansione del canale web riguarda altresì il settore del Luxury, con un riflesso anche sui consumatori (c.d. “Millenials”) con aspettative sempre più elevate e la necessità per i brand di lusso di prevedere strategie di distribuzione cc.dd. “omnichannel” (online, mobile e in-store). Questo settore, all’inizio del 2018, ha visto come protagonisti un colosso dell’e-commerce, Yoox-Net-A-Porter, in grado di generare un volume d’affari da 2 miliardi l’anno e il gruppo svizzero Richemont, che ha lanciato un’OPA da 2,7 miliardi di euro.
Yoox-Net-A-Porter Group è leader globale nel settore del luxury fashion e-commerce. La società ha radici anglo-italiane, ed è il risultato della fusione, avvenuta nell’ottobre 2015, tra Yoox Group, fondata nel 2000 da Federico Marchetti e sostenuta da Benchmark Capital – un fondo di venture capital – e Net-A-Porter Group, guidata da Natalie Massenet e controllata dalla Compagnie Financière Richemont, pioniera di innovazione nei contenuti editoriali ed e-commerce del lusso. Le due società hanno affrontato la sfida di Internet fin dall’inizio, in un periodo in cui pochi avevano una visione strategica e a lungo termine sull’e-commerce. Entrambe sono mosse dall’obiettivo comune di offrire esclusività e accessibilità al web e, su questo punto, i processi di fusione tra le due società hanno iniziato a svilupparsi in modo naturale. In seguito alla fusione, Federico Marchetti ricopre la carica di CEO del Gruppo YNAP, detenendo una quota pari al 5,67% del capitale. Nel 2016, YNAP si lega con una partnership a Mohammed Alabbar, che acquista il 4% del Gruppo per 100 milioni di dollari, al fine di stabilire una join venture per dar vita al leader nel luxury e-commerce in Medio Oriente.
La Compagnie Financière Richemont, holding finanziaria svizzera ed uno tra i principali gruppi del settore del lusso, attiva soprattutto nel campo dell’orologeria e della gioielleria, già socia dal 2015 del Gruppo YNAP, il 22 gennaio 2018 lancia un’OPA sul 100% delle azioni ordinarie di Yoox-Net-A-Porter Group, quindi il 75,03% di azioni non ancora in suo possesso.
Richemont non nasconde l’interesse di investire nell’espansione di YNAP e l’accordo crea una possibilità per sviluppare ulteriormente le vendite sul web per i propri marchi, focalizzandosi sul canale online, ormai ritenuto uno strumento di soddisfazione per i clienti del luxury.
Inquadramento generale
Nel marzo 2015, Rubert, presidente di Richemont e Federico Marchetti sono stati i protagonisti di un altro accordo, contenente una clausola di c.d. “lock-up”, hai sensi della quale Marchetti sarebbe diventato l’amministratore delegato di YNAP per almeno 3 anni a partire dal 5 ottobre 2015. Inoltre, lo Shareholder’s Agreement prevedeva una clausola di c.d. “standstill” per cui Richemont e le sue affiliate, per un periodo di tre anni dal giorno dell’operazione, non possono acquistare azioni di YNAP o altri strumenti finanziari, senza il previo consenso scritto da parte di YNAP.
Pioniera del commercio del lusso online, YNAP è l’esempio di come oggi i business model tradizionali sono sempre più spesso messi in discussione dai giganti della tecnologia. Questa è la ragione che sta alla base del passo in avanti fatto da Richemont. Le vendite del luxury attraverso piattaforme online sono cresciute del 24% rispetto all’anno passato, con una prospettiva che, secondo la società Bain&Co, arriverà a coprire fino al 25% del mercato del lusso entro il 2025, rispetto all’attuale 9%.
L’interesse di Rubert è diretto ad una parte di questa crescita e, in seguito alla ripresa da un periodo non facile per il settore dell’orologeria, a far tornare positivo il risultato negli ultimi tempi è stato un mix di prodotti e prezzi offerti dai marchi, rivolti soprattutto ai cc.dd. “millenials” che tendono ad acquistare sempre più online.
Richemont decide di puntare sull’online, come già aveva fatto a suo tempo acquisendo Net-A-Porter nel 2010. Si tratta della acquisition più costosa di un’azienda del territorio, dopo che Lactalis pagò 3,7 miliardi per Parmalat nel 2011.
Richemont lancia un’offerta per il 100% di YNAP
Il 22 gennaio 2018, la Compagnie Financière Richemont SA, il gruppo svizzero di beni di lusso, ha annunciato l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto volontaria per l’acquisizione di tutte le azioni ordinarie e pianificate di Yoox-Net-A-Porter Group spa, di cui ancora non è in possesso. Richemont è già il maggiore azionista del gruppo italo-francese dal 2015, avendo in portafoglio il 24,97% del capitale con diritto di voto oltre a 42.813.145 azioni di classe “B”, prive di diritto di voto e, per ogni azione ordinaria detenuta, gli YNAP shareholders riceveranno 38,00, con una plusvalenza del 25,6% rispetto a venerdí 19 gennaio 2018, quando il prezzo delle azioni si è chiuso a 30,26 euro, e un premio del 27% sul prezzo medio ponderato degli ultimi tre mesi. Il prezzo di mercato delle azioni di YNAP, fino al 22 gennaio 2018, varia da 29 a 31 euro, ma risulta essere abbastanza chiaro che, dalla data di annuncio, il prezzo delle azioni YNAP ha raggiunto un picco fino a 37,88 euro, stabilizzato fino ad oggi. L’operazione, che attibuirà a YNAP un valore di 5,3 miliardi di euro, costerà a Richemont 2,7 miliardi di Euro, finanziata sia con mezzi propri sia, in caso di necessità, con un finanziamento già siglato con Goldman Sachs. L’OPA è diretta al superamento del 90% delle azioni ordinarie per avviare il c.d. “delisting” della società da Piazza Affari. Marchetti ha già rinunciato al 5,7% delle azioni in suo possesso, ma Richemont lo ha confermato come amministratore delegato del Gruppo, lodando la sua diligenza e confermando la sede legale a Milano, sebbene il cuore pulsante del gruppo dell’e-commerce rimanga tra l’hub tecnologico e la logistica dell’interporto di Zola Predosa, dove nel 2000 nacque Yoox.
Da tutto ciò traspare la volontà di concludere la trattativa nel più breve tempo possibile, evitando cosí di offrire appigli per un eventuale intervento e rilancio di qualche competitors come Kering, LVMH o Amazon. È un blitz per fermare eventuali mire espansionistiche, segno che questa M&A sarà la prima di una lunga serie tra quelle destinate a consolidare l’e-commerce nel settore del lusso.
Riflessioni conlusive
Perchè Richemont ha deciso di lanciare un’offerta pubblica di acquisto sull’intero capitale di Yoox-Net-A-Porter Group? Come sostenuto da Federico Marchetti, durante l’IPO del 2009 i ricavi totali sono stati di circa 150 milioni di euro, ma la collaborazione anglo-italiana ha portato entrate totali a circa 200 miliardi di euro in un paio di anni. Dal 2002 Richemont ha supportato Net-A-Porter, ricoprendo prima la carica di investitore di minoranza, con una quota del 25% e poi quela di azionista di controllo nel 2010.
Successivamente, nel 2015, Richemont è diventato il principale investitore nel Gruppo YNAP e, da allora, ha dimostrato di credere nell’e-commerce dei beni di lusso. YNAP, essendo il primo rivenditore online di luxury goods, è stata oggetto di desiderio della Compagnie Financière Richemont, infatti quest’ultima vuole indirizzare le proprie risorse finanziarie per migliorare la leadership di YNAP mediante investimenti in prodotti e tecnologie. Nonostante la forza di questo gruppo, YNAP deve essere consapevole dei suoi concorrenti, tra cui Amazon e Alibaba, colossi del commercio elettronico. Ci sono voci sull’ipotesi che la M&A di Richemont sia effettivamente finalizzata a vendere YNAP ad Amazon oppure Alibaba, rendendo agli investitori di Richemont enormi profitti finanziari. Peraltro, l’azienda potrebbe trarre beneficio dall’acquisizione di YNAP, senza nemmno faticare a costruire un business di e-commerce dei beni di lusso partendo da zero, bensì favorendo alcuni dei prodotti di Richemont attraverso la piattaforma e-commerce di YNAP.
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