La proposta normativa tedesca sulla guida autonoma, il via ai test sulle strade
di Maria Teresa Franzè
Nel panorama legislativo europeo, promotrice di una disciplina normativa ad hoc per la guida autonoma è la Germania: il Bundestag ([1]) ha approvato la disciplina normativa relativa ai test sulle strade ([2])per le auto dotate di un sistema di guida automatica, a condizione però che sussistano tre elementi:
- presenza di un conducente,
- scatola nera,
- responsabilità imputabile sempre al conducente.
Con riferimento al primo elemento, le disposizioni normative enucleate prevedono che, nonostante il sistema di automatizzazione, sia comunque necessaria la presenza di un soggetto dotato di patente e in grado di mantenere il controllo dell’auto, trattandosi d’altronde di una tecnologia ancora in fase di sperimentazione. L’automatizzazione infatti, in tale fase, è ancora molto residuale: è consentito di lasciare il controllo dell’auto solo per intervalli di tempo brevissimi (ma è comunque sempre necessario che il guidatore mantenga le mani sul volante) ed è previsto che il sistema debba consentire, in ogni momento, che il conducente riprenda la guida dell’auto, specie nelle ipotesi di rischi visibili per il guidatore nonché di quelli che il sistema è in grado di segnalare. La normativa tedesca impone che il sistema segnali per tempo la necessità che il guidatore riprenda il controllo della situazione; infine, nelle ipotesi di pioggia e maltempo non può esservi la guida automatizzata.
Tali impostazioni portano inevitabilmente ad un risultato, almeno per il momento: la responsabilità del mezzo rimane sempre in capo al conducente. L’elaborazione di una disciplina siffatta fa sì che non si possa attribuire la colpa di quanto accaduto né ad una falla del sistema, in quanto il conduttore può sempre disattivarlo e, soprattutto, di fatto, ha sempre il controllo dell’auto, né tantomeno ai produttori dell’auto. Si mantiene così un quadro legislativo conforme alle normative preesistenti, senza alcun cambiamento radicale.
Tale scelta ha comunque sollevato delle perplessità trai giuristi tedeschi, i quali ritengono che l’avvento della guida automatizzata dovrebbe avere quale naturale conseguenza un maggiore coinvolgimento dei produttori delle auto in relazione all’ imputabilità della responsabilità.
Infine, altro elemento di particolare rilevanza è la scatola nera, già esistente ma che avrà un carattere più sofisticato. Avrà la funzione di conservare i dati registrati del tragitto effettuato dall’auto per un periodo pari a sei mesi. Tale scatola nera da un lato consente l’evolversi del sistema di automatizzazione, dall’altro, attraverso la registrazione dei dati del tragitto effettuato, consente di poter accertare la dinamica di quanto accaduto, in ipotesi di incidenti, permettendo di stabilire se la colpa sia del conduttore, del sistema o della produzione. Sicuramente, impedisce che il conduttore possa attribuire la colpa dell’accaduto ad una falla di sistema nel tentativo di esonerarsi da eventuali responsabilità.
Come si può notare, pur essendo precursori di tale normativa, vi è una ricostruzione normativa molto prudente che, per il momento, mantiene una “morfologia normativa” conforme a quella già esistente. Infatti, sarebbero molteplici e più complessi i risvolti normativi al momento della realizzazione di un sistema del tutto autonomo. Non bisogna infatti dimenticare il ruolo delle assicurazioni, vi sarebbe sicuramente una riduzione del valore dei premi assicurativi con riferimento ai rischi di incidenti che andrebbero via via azzerati; ’introduzione di altri eventuali rischi correlati al nuovo tipo di guida. Sarebbe poi necessario anche comprendere se la responsabilità sia sempre imputabile al conducente ovvero se possa ritenersi concreta un’ipotesi di maggiore coinvolgimento dei produttori e a quel punto, sarebbe da chiedersi come dovrebbe essere distribuito il costo assicurativo.
Queste sono solo alcune delle implicazioni cui si dovrà far fronte con l’avvento della guida autonoma, difatti, è da tenere in considerazione il fatto che in questo momento si è solo in una fase embrionale di tale nuova tecnologia. Il sistema può raggiungere infatti diversi livelli di autonomia ([3]), si potrebbe considerare una crescita graduale:
- guida semiautomatica: il conducente deve monitorare il sistema in modo permanente ed essere pronto a riprendere il compito in ogni momento;
- guida altamente automatizzata: il conducente non deve monitorare il sistema in modo permanente. Tuttavia, il sistema avverte l’autista in tempo utile se deve intervenire;
- guida completamente automatizzata: il conducente non deve monitorare il sistema. Il sistema è in grado di produrre una condizione di “rischio minimo” in tutte le situazioni;
- guida autonoma (“senza conducente”): il sistema si occupa completamente del veicolo dall’inizio alla fine; tutte le persone nel veicolo sono solo passeggeri.
Come si può notare si tratta di livelli di autonomia graduati che andranno raggiunti gradualmente, consapevoli però del fatto che andrebbero modificati molteplici aspetti normativi, in tema di assicurazioni, per le ragioni di cui si è detto; in particolare sarebbe da comprendere a chi spetterebbe il pagamento dei premi assicurativi nonché i danni eventualmente causati. Si potrebbe inoltre assistere a delle modifiche in tema di responsabilità, la cui imputabilità potrebbe – e dovrebbe – essere attribuibile non solo al conducente bensì anche ai produttori delle auto e dei sistemi di autonomia, in coerenza ai livelli di autonomia che vengono raggiunti.
Per il momento non resta che attendere e assistere a quello che sarà l’impatto dell’introduzione della nuova disciplina normativa tedesca e quali i risvolti in concreto della guida autonoma.
[1] https://www.bundestag.de/dokumente/textarchiv/2017/kw13-de-automatisiertes-fahren/499928
https://www.bundesregierung.de/Content/DE/Artikel/2017/01/2017-01-25-automatisiertes-fahren.html
[2] Guida autonoma, approvata in Germania la normativa per i test in strada, Il Sole 24 Ore, 19 maggio 2017
Germania, prima legge europea su guida autonoma: la responsabilità è dell’automobilista, La Stampa, 17 maggio 2017
[3] Quei cinque gradi di autonomia, tutto quello che c’è da sapere sulle auto che guidano da sole, Il Sole 24 Ore, 28 marzo 2017.